* Il festival 2023
Una settimana di grande musica con il “Suono del paesaggio Salentino”
Fondato a soli 23 anni dalla pianista Beatrice Rana, oggi eccellenza riconosciuta del pianismo mondiale, Classiche Forme è stato sin da subito musica d’arte nel bello e nella natura con artisti di spicco internazionale, soprattutto giovani, a musicare in modo informale i luoghi apicali di quella Lecce natia che stava nel frattempo diventando punto di riferimento del turismo più curioso e cosmopolita.
Festival famigliare, accogliente, semplice nella forma ma sofisticato nei contenuti, aperto al mondo, innovativo e di ricerca, oggi Classiche Forme è non solo un cenacolo artistico e un approdo di grandi talenti ma, ampliandosi e accogliendo sempre nuove sollecitazioni anche dall’imprenditoria locale d’eccellenza, come nella collaborazione con lo storico calzaturificio delle star Elata per la commissione contemporanea, diventa la vera opera d’arte immateriale che non c’era e per una settimana apre una finestra sul mondo creando il “Suono del paesaggio Salentino”, sogno di sempre della Rana per la sua terra.
Tredici, dunque, gli appuntamenti di Classiche Forme ’23, per una settimana di grande musica nei luoghi più preziosi di Lecce, per la prima volta quest’anno goduta anche dal cielo grazie ai concerti notturni nei giardini pensili dell’Accademia di Belle Arti, delle Mura Urbiche, importante testimonianza di fortificazione cinquecentesca voluta dall’imperatore Carlo V per arginare le invasioni turche, e di Palazzo Maresgallo, dimora storica e gioiello architettonico cinquecentesco nel cuore di Lecce.
Ma gli eventi quest’anno saranno estesi anche ad altri tre comuni del Salento, tra cui Galatina con la bellissima Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, trecentesco capolavoro gotico le cui origini evocano i fiabeschi sapori orientali delle Crociate, o lo storico borgo di Casarano, crocevia di culture sin dall’epoca bizantina, nel suo moderno Teatro Fondazione Filograna, dove risuonerà in prima esecuzione la nuova commissione di Classiche Forme 2023 al compositore pugliese Domenico Turi per i 100 anni di Elata, storica azienda calzaturiera salentina, che ha conquistato con la sua dedizione artigianale star hollywoodiane come il premio Oscar Anne Hathaway, Sofia Loren e Penelope Cruz. Senza dimenticare i tesori di sempre, come l’arcadica Masseria Le Stanzie di Supersano, il Chiostro del Rettorato di Lecce o l’Oasi di Classiche Forme all’interno del Parco di Belloluogo, simbolo d’amore per la natura abitato dai giovani alberi donati dal Festival e che prende il nome dall’omonima e preziosa Torre trecentesca che fu storica residenza della regina Maria D’Enghien e rappresenta una delle rare testimonianze sopravvissute del Medioevo salentino.
Anche quest’anno inoltre accanto alla fondatrice e direttrice artistica Beatrice Rana si avranno alcuni dei più grandi nomi del concertismo internazionale, spesso in inedite formazioni create solo per l’occasione nel libero spirito del festival. Ma ad abbassare ulteriormente l’età media di quello che si può definire senza dubbio il festival più giovane d’Europa, il dream team di Beatrice Rana sarà arricchito da alcuni dei migliori talenti emergenti provenienti da scuole di assoluta eccellenza.
L’impaginato del festival
Tra le meraviglie artistiche e naturali del Leccese si potranno poi godere impaginati di grande interesse e spesso assai rari, come il Respighi cameristico del concerto inaugurale che affianca quel primo Novecento italiano ancora tutto da scoprire, al coevo compositore russo Anton Arensky, rievocando il milieu culturale ed artistico della permanenza russa di Respighi ad inizio carriera. Ma soprattutto, come dice Beatrice Rana, “facendoci ascoltare musiche bellissime”.
O ancora la rarissima Suite Italienne per due violoncelli piccoli e due violoncelli affidata a due vere star italiane nel mondo, Giovanni Sollima e Mario Brunello, impegnati in un impaginato che vertiginosamente spazia dai Queen alla Traviata di Verdi nella trascrizione ottocentesca per violoncello piccolo e violoncello di Antonio Melchiori, dal secentesco Antonio Bertali al Sollima compositore, con incursioni fulminanti dal barocco romano di Costanzi a Bach e Stravinsky. La caratura degli interpreti, la loro comune passione per il violoncello e il ‘piccolo’, di cui sono veri ambasciatori, la loro costante vocazione nella ricerca di luoghi inediti per la musica, il loro amore per la natura faranno di questo evento alla Masseria Le Stanzie, epitome della cultura contadina del Salento, uno dei momenti imperdibili di Classiche Forme.
Da non mancare anche le rarissime Variazioni Goldberg nella trascrizione per trio d’archi del violinista russo Dimitry Sitkovesky ed affidate al The Teyber Trio, giovanissima formazione di assoluta eccellenza composta da Tim Crawford al violino, Tim Posner al violoncello e Timothy Ridout alla viola, una vera all-star che nasce dalle alchimie umane ed artistiche del festival come tanti altri appuntamenti del programma.
All’interno del festival si potranno poi seguire, sera dopo sera, i percorsi dedicati a Rachmaninov nei 150 anni dalla nascita e a Poulenc nei 60 anni dalla morte.
Gran chiusa, infine, il 23 luglio con il concerto cameristico in tre atti pensato da Beatrice Rana studiando gli impaginati di inizio ‘900, quando in epoca di non riproducibilità dell’opera d’arte, il desiderio di musica dal vivo era così acuto da chiedere vere e proprie maratone, come quella che si terrà al Chiostro del Rettorato con le Danze Sinfoniche per due pianoforti di Rachmaninoff, un secondo tempo con Schubert, Liszt e Vocalise sempre di Rachmaninof e la chiusa con il Carnevale degli Animali di Saint-Saëns.